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Referendum: I cittadini dicono NO al passaggio della Provincia del VCO alla Lombardia

I cittadini del VCO affossano con un massiccio astensionismo il referendum voluto dai 5.254 firmatari pari al 3,6% degli elettori e promosso da tal Zanetta, ex parlamentare, affine alla Lega. Ha votato solo il 33% degli aventi diritto. È una sconfitta cocente per chi sperava di aggregarsi o di saltare sul carro legaiolo lombardo, avvalendosi di affinità storiche risibili e anacronistiche. L’idea forse di passare in Lombardia da “area depressa, nonché ultima ruota del carro dell’economia regionale” sarebbe coincisa con “una pioggia di soldi” da Milano. Macroscopiche stupidità referendarie, dal costo di circa 350/400.000 € che graveranno sulle spalle dei cittadini del VCO. Questo referendum, il cui risultato ...continua a leggere "CHISSÀ PERCHÉ"

Il contrario di «razzismo» non è «buonismo»: è «internazionalismo» ed «egualitarismo», l’antica «égalité», il grido di rivolta di tutte le rivoluzioni. La prima battaglia internazionalista oggi si combatte con la ragione e la conoscenza contro la potenza della propaganda razzista che ha invaso le coscienze e intossicato le pance di milioni di sfruttati trasformandoli nei peggiori nemici di se stessi.
Uno dei cardini dell’ideologia razzista italiana è l’idea, del tutto falsa, di una presunta invasione straniera che starebbe distruggendo il paese. Non c’è nessuna invasione, anzi sono proprio gli italiani che, riprendendo le strade già battute dai loro antenati fino a mezzo secolo fa, stanno “invadendo” altri paesi. E guarda caso, dove arrivano, trovano lo stesso razzismo che i loro connazionali riservano a uomini, donne e bambini che oltrepassano i confini italiani. ...continua a leggere "L’ITALIA È DI NUOVO PAESE DI EMIGRANTI"

Repubblica Lepontina

Il sindaco di Domodossola, il leghista Lucio Pizzi, ha inoltrato il 27 giugno scorso al direttore generale dell’ASL una lettera con la quale ordina di organizzare «diversamente» il servizio di vaccinazione separando i bambini degli immigrati da quelli dei puri ossolani. La motivazione? Perché gli immigrati «sono spesso portatori di malattie contagiose» e perché bisogna «garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie». Come se la tutela degli “altri” non rientrasse nei suoi obblighi di primo cittadino e gli “altri” non fossero nemmeno esseri umani degni di essere famiglia.
Questo è l’ultimo episodio di un accanimento che l’amministrazione domese ha posto in essere contro i migranti considerati veri e propri nemici pubblici. Per esempio, il sindaco si era già reso protagonista di campagne contro i richiedenti asilo spingendosi a chiedere al Prefetto di imporre loro di rientrare nei loro alloggi ...continua a leggere "DOMODOSSOLA, CATTIVISMO MOLESTO"

Martedì 12 giugno, la maestra Flavia Cassaro è stata licenziata dall’Ufficio scolastico del Piemonte. Per antifascismo. La memoria va agli anni della prima guerra mondiale, quando furono confinati, incarcerati ed espulsi dalla scuola gli insegnanti pacifisti e internazionalisti. O ancora alle vergogne del ventennio fascista durante il quale maestre e maestri antifascisti furono aggrediti e percossi, umiliati e talvolta uccisi davanti ai loro scolari, perseguitati fin nell’intimità delle loro case, processati dal tribunale speciale e infine privati del lavoro e gettati sul lastrico. O ancora al periodo dello strapotere democristiano e clericale con le sue virulente campagne contro il «culturame» e la repressione contro tutte quelle forme di libertà pedagogica – tutelata dall’art. 33 della Costituzione – e di pensiero per qualsiasi motivo sgradite a preti e a plenipotenziari scudocrociati.
Se possibile, nel licenziamento di Flavia – di per sé una mostruosità giuridica –, c’è qualcosa di ancora più grave: la motivazione non riguarda infatti il suo comportamento sul posto di lavoro, che non è mai stato oggetto di contestazione da parte dei superiori, ma la sua vita di privata cittadina, i suoi comportamenti al di ...continua a leggere "TORINO, LICENZIATA PERCHÉ ANTIFASCISTA"

A tre mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, 6.744.087 elettori sono stati di nuovo chiamati alle urne per rinnovare i consigli di 760 comuni. Il risultato era atteso anche per registrare gli assestamenti provocati dal “terremoto” che ha portato al governo la destra. Per quanto un commento definitivo possa avvenire solo dopo i turni di ballottaggio previsti, nei comuni con più di 15 mila abitanti, il prossimo 24 giugno, alcune tendenze di fondo appaiono ben delineate.
La prima è rappresentata dalla consistente ripresa dell’astensionismo. Infatti, l’affluenza definitiva si è fermata attorno al 61.2 % con un calo di quasi il 12% rispetto al dato del 4 marzo e del 6% in confronto alle precedenti elezioni amministrative. La maggiore partecipazione alle votazioni di tre mesi fa più che un’inversione di tendenza appare piuttosto una parentesi chiusa che non ha cambiato la sfiducia degli elettori nei confronti di un sistema di rappresentanza ...continua a leggere "ELEZIONI COMUNALI DEL 10 GIUGNO"

«Semel in anno licet insanire!», si diceva nella lingua internazionale di un tempo: «Almeno una volta all’anno, si può far pazzie». Gli antichi lo dicevano a proposito del carnevale, una sana festa pagana che è riuscita a resistere a duemila anni di condanne della chiesa e di mugugni dei preti. Ora, il raffronto può sembrare impietoso, ma, di fronte all’adesione del PD alla manifestazione nazionale dell’ANPI di sabato 24 febbraio, e alla presenza nel corteo di esponenti del governo, viene spontaneo esclamare: «Antifascismo? Semel in anno!», almeno una volta all’anno! Specialmente se l’anno è quello delle elezioni.
Alla buonora, la settimana scorsa, l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi, il ministro alle politiche agricole Maurizio Martina e pochi altri ministri (Andrea Orlando, Graziano Delrio e Valeria Fedeli) erano saliti a Sant’Anna di Stazzema, dove il 12 agosto 1944 i nazifascisti trucidarono 560 abitanti di cui 65 bambini, per iscriversi all’anagrafe antifascista.
Dunque, tutto bene? C’è da rallegrarsi di una ritrovata unità antifascista o, secondo alcuni, addirittura di un ravvedimento operoso del governo su questo terreno vitale ...continua a leggere "ANTIFASCISMO? SEMEL IN ANNO…"

A due anni dalla fine dei processi per l’omicidio del giovane operaio di origine senegalese Mohamed Modu Sow, emergono nuovi particolari sulla vicenda. Il padrone e il capo officina della fabbrica dove Modu lavorava e dalla quale egli scomparve nel lontano 2001, già assolti dall’accusa di omicidio, sono stati arrestati per appartenenza alla ‘ndrangheta.
Modu era giunto in Italia nel 1998 e inizialmente era andato ad abitare col fratello a Cavaglio d’Agogna. Si era quindi trasferito a Invorio perché aveva trovato lavoro in una pulitura di ottone, la Pulimetal di Paruzzaro, una di quelle fabbrichette che, prima della grande crisi, spuntavano come funghi nel sottobosco del distretto della ...continua a leggere "MODU: QUANTO VALE LA VITA DI UN OPERAIO?"

Il giorno dopo la presa del Palazzo d’Inverno, l’8 novembre 1917, Lenin prendeva la parola davanti ai delegati riuniti nel Secondo Congresso dei Soviet e diceva:
«La questione della pace è la questione urgente, la questione nevralgica dei nostri giorni. Se ne è molto parlato, scritto, e voi tutti, certamente, l’avete non poco discussa. Permettetemi perciò di passare alla lettura della dichiarazione che il governo da voi eletto dovrà pubblicare.
Decreto sulla pace
Il Governo Operaio e Contadino, creato dalla rivoluzione il 24-25 ottobre e forte dell’appoggio dei Soviet dei Deputati degli Operai, dei Soldati e dei Contadini, propone a tutti i popoli belligeranti e ai loro governi l’immediato inizio di trattative per una pace giusta e democratica.
Il Governo considera come pace giusta e democratica, alla quale aspira la stragrande maggioranza degli operai e delle classi lavoratrici di tutti i paesi belligeranti, sfinite, estenuate e martoriate dalla guerra, la pace che gli operai e i contadini russi esigevano nel modo più deciso e tenace dopo l’abbattimento della monarchia zarista, una pace immediata senza annessioni (cioè senza la conquista di terre straniere, senza l’annessione forzata di altri popoli) e senza indennità. ...continua a leggere "IL GIORNO DOPO LA RIVOLUZIONE"

Le ultime elezioni comunali hanno consegnato, o riconsegnato, le nostre città a giunte di destra che rappresentano minoranze sempre più esigue e comitati d’affari ancor più insaziabili e spietati. A Borgomanero, tutto si è risolto al primo turno: poco più della metà del 58% dei votanti (nel 2012 votò più del 66%) ha scelto il primo cittadino. A Omegna, al ballottaggio, si è recato alle urne meno della metà degli elettori e la prima lista vi era giunta col 39% dei consensi. A Borgosesia, gli elettori sono diminuiti dal 70 al 65% e la lista vincente si è attestata sul 38%. I conti sono presto fatti: a Borgosesia, chi governa rappresenta un quarto dell’elettorato; a Borgomanero il 29 %; a Omegna, nel primo turno, raggiunge appena il 20%. Nei tre centri, su quasi 42 mila elettori, hanno disertato le urne più di 17 mila cittadini. Non c’è dubbio alcuno: nei prossimi anni, le amministrazioni delle nostre città saranno espressioni di minoranze.

...continua a leggere "11 GIUGNO: LA MINORANZA AL GOVERNO DEI COMUNI"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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