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Ottant’anni fa, dal 1 all’8 marzo del 1944, gli operai torinesi incrociarono le braccia con uno sciopero generale che coinvolse 70.000 lavoratori. Da Torino l’agitazione si espanse nelle altre regioni del Nord. Fu la prima, unica e imponente mobilitazione generale dei lavoratori nell’Europa occupata dai nazifascisti con parole d’ordine che rivendicavano l’essenziale trinomio di  “pane, pace e libertà”. Persino il New York Times ne scrisse in questi termini nella sua edizione del 9 marzo 1944.

Nella mattinata del 7 marzo, un convegno organizzato a Torino dalla Camera del Lavoro, in collaborazione con Anpi Torino e Fondazione Di Vittorio, ha ripercorso quegli eventi. 

A Torino, dove le proteste operaie dopo gli scioperi del marzo dell’anno precedente erano continuate nei mesi successivi all’armistizio dell’otto settembre e nei mesi di gennaio e febbraio 1944, lo sciopero generale scattò nonostante le “ferie” imposte dalle autorità di governo piemontesi il 29 febbraio con la scusa della mancanza di energia elettrica. Il primo marzo, con tutte le fabbriche ferme, il capo della provincia Paolo Zerbino (successivamente nominato sottosegretario agli Interni della Repubblica di Salò) ordinò la ripresa del lavoro, minacciando la chiusura degli stabilimenti, la conseguente perdita delle retribuzioni, e un giro di vite con arresti, licenziamenti e deportazioni. I lavoratori non si fecero intimidire.

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Il 13 marzo la Provincia di Novara dopo il parere favorevole del Comune di Maggiora, autorizza la nuova discarica di “rifiuti inerti” di circa 200.000 mc, in località Fornaci SP 31 A.

Giunge l’autorizzazione alla discarica dopo un iter burocratica di circa 12 mesi fatti di decisa opposizione da parte dei Cittadini di Maggiora, del Comitato Cittadini Maggiora green e per primi dalla nostra Associazione Proposta Comunista di Maggiora.  La Provincia di Novara unitamente ai 5 componenti del Consiglio Comunale di Maggiora, Balzano Roberto Sindaco, Vallana Sergio Vice Sindaco, Conti G.Carlo consigliere, Savastano Adele consigliera, Zucchet Dario consigliere. HANNO IGNORATO IL PARERE E LA LEGGITTIMA MOTIVATA OPPOSIZIONE DEI CITTADINI MAGGIORESI. HANNO CALPESTATO E DISPREZZATO LA DEMOCRAZIA. E’ un segnale grave di autoritarismo, di miopia politica e culturale, di volontà predatoria e di sfruttamento del territorio. Un pesante avvertimento anche per il futuro. Una scelta scellerata dettata per favorire l’interesse e il profitto privato a danno del bene comune della collettività. Un danno irreversibile per la comunità di Maggiora e di tutto il territorio. In 13 anni Maggiora diventerà la pattumiera del Novarese. E’ lo sarà per sempre. Grazie a questi Amministratori Pubblici il futuro dei nostri figli a Maggiora sarà vincolato dalla discarica. NON DIMENTICHIAMOLO.mProposta Comunista circolo di Maggiora che per primi abbiamo denunciato e lottato contro anche questa discarica RINGRAZIA tutte le donne, gli uomini di Maggiora il Comitato Cittadini Maggiora green che hanno in modo civile e democratico profuso impegno e tempo contro questo scempio ambientale. La nostra lotta comunque continua, per difendere la salute pubblica, il territorio e il futuro delle nuove generazioni. Ricominciamo da questa grave situazione, da questa sconfitta per costruire un domani diverso e migliore. Maggiora merita di meglio. Noi ci saremo come sempre, AMIAMO MAGGIORA.

Proposta Comunista Circolo di Maggiora.

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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