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di Marco Travaglini

Vječna Vatra è la “fiamma eterna”, al centro di Sarajevo, all’angolo tra la Maršala Tita e Fehradija, la via pedonale principale del centro storico. Quella del memoriale alle vittime militari e civili della seconda guerra mondiale e ai partigiani, si dice sia l’unica fiamma che non si è mai spenta nemmeno sotto l’assedio.
È un monumento dall’alto valore evocativo. La lapide ricorda una data, il 6 aprile del 1945. Il giorno della liberazione della capitale bosniaca dall’occupazione nazista e della vittoria di serbi, bosniaci e croati che insieme riconquistarono la libertà. Insieme, uniti come le dita di una mano chiusa a pugno per resistere e colpire sotto le insegne dell’esercito partigiano di Tito.
La dimostrazione visiva di una lotta comune, segnata dall’antifascismo degli slavi del sud. Poi, dalla Vječna Vatra si va in direzione del mercato di Markale. La strada è breve: neanche il tempo di tirare il fiato e compare la piazza con i banchi di ferro e di legno del coloratissimo mercato della frutta e della verdura. Come in tutti i ...continua a leggere "MARKALE, IL “MERCATO DELLE STRAGI” DI SARAJEVO"

di Marco Travaglini

A Montgomery, capitale dell’Alabama, erano le sei del pomeriggio del 1° dicembre del 1955 quando Rosa Parks, una sarta afroamericana di 42 anni, prese posto sull’autobus giallo e verde della Cleveland Avenue per rincasare dopo una giornata di lavoro. Un gesto normale, quotidiano, quasi banale se non fosse che, a causa delle assurde leggi segregazioniste dell’America degli anni '50, la donna si sedette dalla parte sbagliata del mezzo, quella riservata ai “bianchi”. A quelli dalla carnagione scura come la sua spettavano solo pochi posti in coda. Ma quel giorno d’inizio dicembre di oltre sessant’anni fa, quei posti erano tutti occupati e la donna non se la sentiva di affrontare un viaggio in piedi. Oltretutto, come segretaria della locale sezione del NAACP (l’associazione nazionale per la ...continua a leggere "LA RIBELLIONE DI ROSA PARKS"

Lo storico Claudio Vercelli racconta in un libro la vergogna delle leggi razziali in Italia

di Marco Travaglini

Ottant’anni fa venivano promulgate le leggi razziali con le quali il fascismo escluse gli ebrei dalla società italiana. Ottant’anni dopo va posta grande attenzione verso fatti che possono apparire lontani e che invece hanno una tragica eco ai giorni nostri, quando si scopre che i semi dell’intolleranza e dell’odio, accompagnati dai demoni della supposta supremazia razziale, sono ancora terribilmente vivi e prosperanti. È quello che fa lo storico torinese Claudio Vercelli con il suo libro “1938 Francamente razzisti. Le leggi razziali in Italia“ (Il Capricorno, 2018). L’orribile vergogna razzista viene raccontata in un volume potente e obiettivo, con un ricco apparato iconografico e documentario, che analizza presupposti, clima e linguaggio ...continua a leggere "1938 FRANCAMENTE RAZZISTI"

Il contrario di «razzismo» non è «buonismo»: è «internazionalismo» ed «egualitarismo», l’antica «égalité», il grido di rivolta di tutte le rivoluzioni. La prima battaglia internazionalista oggi si combatte con la ragione e la conoscenza contro la potenza della propaganda razzista che ha invaso le coscienze e intossicato le pance di milioni di sfruttati trasformandoli nei peggiori nemici di se stessi.
Uno dei cardini dell’ideologia razzista italiana è l’idea, del tutto falsa, di una presunta invasione straniera che starebbe distruggendo il paese. Non c’è nessuna invasione, anzi sono proprio gli italiani che, riprendendo le strade già battute dai loro antenati fino a mezzo secolo fa, stanno “invadendo” altri paesi. E guarda caso, dove arrivano, trovano lo stesso razzismo che i loro connazionali riservano a uomini, donne e bambini che oltrepassano i confini italiani. ...continua a leggere "L’ITALIA È DI NUOVO PAESE DI EMIGRANTI"

Repubblica Lepontina

Il sindaco di Domodossola, il leghista Lucio Pizzi, ha inoltrato il 27 giugno scorso al direttore generale dell’ASL una lettera con la quale ordina di organizzare «diversamente» il servizio di vaccinazione separando i bambini degli immigrati da quelli dei puri ossolani. La motivazione? Perché gli immigrati «sono spesso portatori di malattie contagiose» e perché bisogna «garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie». Come se la tutela degli “altri” non rientrasse nei suoi obblighi di primo cittadino e gli “altri” non fossero nemmeno esseri umani degni di essere famiglia.
Questo è l’ultimo episodio di un accanimento che l’amministrazione domese ha posto in essere contro i migranti considerati veri e propri nemici pubblici. Per esempio, il sindaco si era già reso protagonista di campagne contro i richiedenti asilo spingendosi a chiedere al Prefetto di imporre loro di rientrare nei loro alloggi ...continua a leggere "DOMODOSSOLA, CATTIVISMO MOLESTO"

Ottant’anni fa venivano promulgate le leggi razziali con le quali il fascismo escluse gli ebrei dalla società italiana. Ottant'anni sono poco meno di un secolo e da allora sono accaduti un incredibile quantità di fatti e l’intera storia del ‘900 venne influenzata dall’impronta razzista dei regimi totalitari. Ottant’anni dopo va posta grande attenzione verso fatti che possono apparire lontani e che invece hanno una tragica eco ai giorni nostri, quando si scopre che i semi dell’intolleranza e dell’odio, accompagnati dai demoni della supposta supremazia razziale, sono ancora terribilmente vivi e prosperanti. Per contrastare i germi di questa intolleranza che rischiano di moltiplicarsi e crescere, occorre rammentare la storia contemporanea del nostro paese.
Una storia che il 14 luglio 1938 vide “Il Giornale d’Italia” pubblicare il testo intitolato “Il fascismo e i problemi della razza”, più noto come il Manifesto della Razza. Firmato da alcuni scienziati e docenti italiani, quel testo stabiliva inconfutabilmente la suddivisione dell’umanità in razze differenti, l’esistenza di una razza italiana pura, non corrotta dalla presenza di altre popolazioni nonché, all’articolo 9, la non ...continua a leggere "OTTANT’ANNI FA LA VERGOGNA DELLE LEGGI RAZZIALI"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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