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Il cuore del Pacifico orientale ha le acque sempre più agitate. C’è un gran movimento di capitali, interessi e navi. Potremmo essere alla vigilia dell’ennesimo irrimediabile saccheggio delle risorse terresti in nome anzitutto del profitto e poi con la scusante del “progresso green”. Siamo nell’oceano Pacifico fra il Mexico e le Hawaii in un’area denominata frattura di Clarion- Clippperton che si estende per circa 6 milioni di km quadrati con 5000 mt di profondità. Tutto è silenzioso e buio. Proprio lì a quelle profondità si stanno rivolgendo gli appetiti delle grandi industrie estrattive di diversi Stati. Parliamo di materiali contenuti nei depositi sottomarini, quali litio, cobalto, zinco, piombo, rame, oro, tellurio, indio sotto forma di noduli polimetallici, ma anche croste sulfuree. Materiali sempre più richiesti per batterie elettriche, pannelli solari, touch screen, computer per garantire una “transizione verde” finalizzata comunque sempre al profitto esasperato e predatorio di questo ...continua a leggere "UN NUOVO SACCHEGGIO: GLI ABISSI MARINI"

Sessant’anni fa, il 17 ottobre 1961, chiamati dalla Federazione francese del Fronte di liberazione nazionale, gli algerini scesero in piazza a Parigi per manifestare contro il coprifuoco imposto dal prefetto di Parigi Maurice Papon, che, più di trent’anni dopo, nel 1997, sarebbe stato condannato per le gravi responsabilità avute nella deportazione antisemita durante la repubblica filonazista di Vichy. Quella manifestazione del 17 ottobre fu duramente repressa nel sangue dalla polizia. Oltre undicimila manifestanti finirono arrestati e concentrati nel palazzo dello sport e nello stadio “Pierre de Coubertin”. Fu una strage di stato e il numero reale delle vittime ancora oggi non è noto per il silenzio che cadde sull’intera vicenda e sui responsabili. In realtà, il sanguinoso massacro parigino si poneva al culmine di un crescendo di violenza organizzata dallo stato francese per tutti i sette anni precedenti durante i quali si era sviluppata la lotta anticolonialista del popolo algerino. ...continua a leggere "60 ANNI FA IL MASSACRO DEGLI ALGERINI A PARIGI"

Come cento anni fa? Le somiglianze ci sono e sono innegabili. Prima di tutto, oggi come allora, stiamo attraversando una crisi internazionale di dimensioni gigantesche, che si prolunga ormai dal 2008. Nell’aria, è palpabile quella polvere sottile che contamina le menti e indurisce i cuori e che prelude a uno scontro, a un conflitto epocale. Quello che è successo a Roma non è altro che una piccola variante delta di una strisciante avanzata delle destre estreme dal suprematismo e dal trumpismo nordamericano al lepennismo d’oltralpe, dalla svolta autoritaria in corso in Polonia a quella ormai consolidata in Ungheria. Un secondo elemento che ci riconduce all’oscurità degli anni Venti del secolo passato è rappresentato dall’irrazionalismo dilagante e dal culto della violenza, una violenza sistematica, predicata, idolatrata, coltivata di cui Forza Nuova ha fatto uno dei suoi aspetti ...continua a leggere "L’ASSALTO FASCISTA ALLA SEDE NAZIONALE DELLA CGIL"

Un processo quasi irreversibile. L’analisi sull’innalzamento del livello dei mari apparsa questa estate da parte dell’IPCC è di estrema drammaticità. Il livello medio globale del mare è aumentato di 20 cm dal 1901 al 2018 con una evidente accelerazione negli ultimi decenni. Dal 1901 al 1971 il livello medio annuo è stato di 1,3 mm; dal 1971 al 2006 è salito di 1,9 mm all’anno; dal 2006 al 2018 è raddoppiato a 3,7 mm ogni anno. Questo fenomeno studiato scientificamente è causato per il 50% dall’espansione termica dell’acqua marina che riscaldandosi aumenta di volume, causa la crescita delle temperature dovute all’emissioni. Il è dovuto per il 22% dallo scioglimento dei ghiacciai, per il 20% dalla fusione delle calotte polari e infine 8% è dovuto al cambiamento delle risorse di acqua sulla terra. Le dinamiche ...continua a leggere "IN VISTA di COP 26: INNALZAMENTO DEI MARI, UN FUTURO DISASTRO ANNUNCIATO"

Un tempo, c’era l’uomo della «provvidenza». Com’è finita – con quasi mezzo milione di morti, un’Italia devastata e in miseria – è noto, anche se molti lo ignorano, altri fingono di non sapere e altrettanti nascondono la testa sotto la sabbia. Oggi, invece, c’è l’uomo della «necessità». Quell’altro, il mascellone, come si usava nei secoli bui, fu di fatto incoronato dal papa. Questo, più modestamente, è stato proclamato da un misero gerarchetto della old economy. Si direbbe, ieri come oggi: due mondi al tramonto ma avvinghiati con i loro austori al potere fino all’ultimo respiro, apparentemente forti e strapotenti ma coi piedi puzzolenti e di argilla. Che cosa sia la “necessità”, lo abbiamo visto ancora in questi giorni, durante i quali i lavoratori muoiono sul lavoro allo stesso ritmo folle dello sfruttamento; i profitti e i prezzi sono alle stelle mentre i salari, al solito, nelle stalle; i draghi fanno bla bla bla con la Greta alla corte dei media e la magistratura sprofonda in un mare di vergogna con la sentenza di condanna dell’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. Non c’è molto da aggiungere all’abnormità di questo gesto, un’altra meschina vendetta di stato, da toghe nere, una sentenza tutta politica, che giunge a conclusione di una sistematica campagna di demolizione sia del progetto Riace sia dell’uomo Mimmo Lucano. ...continua a leggere "AMARO LUCANO"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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