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Nel segno dell’Olivetti Ivrea è per l’Unesco la “città industriale del XX secolo”

di Marco Travaglini

Con Ivrea “città industriale del XX secolo”, l’Italia ha consolidato il suo primato nella Lista Unesco dei siti che rappresentano il patrimonio culturale dell’umanità. Un successo per tutto il paese che, per la prima volta, vede riconosciuta nella “capitale dell‘informatica” dove è nata l’Olivetti con la sua “fabbrica di mattoni rossi” una delle realtà espressione dello sviluppo industriale più innovativo in tutti i sensi, a partire dal piano sociale. Il lavoro sulla candidatura all’Unesco era iniziato esattamente dieci anni fa, all’epoca delle celebrazioni del centenario della nascita della Società Olivetti.
Un lavoro promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti in collaborazione con il ...continua a leggere "OLIVETTI IVREA PATRIMONIO UNIVERSALE DELL’UNESCO"

Martedì 17 luglio 2018, alle ore 20.45, presso il Circolo ARCI di Maggiora, in piazza Antonelli, è convocato il "plenum" di Proposta comunista sul tema "Diritti dei lavoratori e sindacalismo di base. Quali prospettive". Relazionerà e sarà a disposizione per il dibattito e approfondimenti il compagno Romeo Cavalli dell’Unione Sindacale di Base della Federazione di Novara. Partecipazione libera e doverosa.

«Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

da “L'Ordine Nuovo”, anno I, n. 1, 1° maggio 1919

La calura estiva ha prodotto un’accelerazione dello scontro tra lavoratori e padroni alla Maugeri.
All’inizio di luglio, la direzione aziendale ha notificato ai sindacati la disdetta della contrattazione collettiva vigente, che si basava sul CCNL della sanità pubblica, e l’applicazione del contratto privato Aris-aiop, le due principali associazioni padronali della sanità privata che stanno unificando le rispettive normative contrattuali.
L’estate è una stagione propizia agli attacchi padronali, quando inizia il periodo delle ferie estive per i dipendenti e la legge 146/’90 (che prevede il raffreddamento dei conflitti sindacali nei servizi di pubblica utilità) impedisce di utilizzare l’arma dello sciopero per tutto il mese di agosto.

Ieri. Per capire l’attuale posta in gioco, occorre fare un passo indietro al 2014, quando lo scandalo Formigoni fece traballare tutto il gruppo dirigente dell'allora Fondazione Maugeri, ente cosiddetto no profit. La magistratura fece emergere un flusso di centinaia di milioni riversati illegalmente nelle casse della fondazione in ...continua a leggere "CLIMA TORRIDO ALLA MAUGERI"

Maggiora, ridente paese adagiato nelle colline del Medio novarese, posizionato all’interno del supervulcano della Valsesia, principale borgo dell’itinerario storico, culturale e artistico dell’architetto Alessandro Antonelli, qui residente e qui sepolto, genio della Mole Antonelliana a Torino e di molto altro, luogo di produzione dell’ottimo vino Boca doc, e “Città del vino” da sempre, da questi giorni può tranquillamente essere definito “paese delle discariche”. Infatti, con l’assenso dell’amministrazione comunale e di tutto il Consiglio comunale di Maggiora sul suo territorio posizionate a sud, al confine con il limitrofo sottostante comune di Cureggio, area nota come “Regione Morosa”, vi saranno in totale ben 2 discariche di ...continua a leggere "MAGGIORA, UNA NUOVA DISCARICA"

I corpi dei naufraghi del "Bourgogne"

Una tragedia del mare di grandi proporzioni quella che si è verificata esattamente centoventi anni fa al largo della Nuova Scozia, l’antica Acadia che gli inglesi, durante la guerra dei Sette anni, strapparono ai francesi compiendo un vero e proprio genocidio. Il 4 luglio 1898, la nave a vapore francese “Bourgogne”, che viaggiava sulla rotta New York – Le Havre, a causa della nebbia, entrò in collisione col bastimento “Cromarty Shire”. L’incidente avvenne a 60 miglia al Sud del «Secchos d'Island». La nave inglese riuscì a raggiungere il porto canadese di Halifax, ma per il “Bourgogne” non ci fu niente da fare: colò a fondo quasi subito e le gelide acque dell’Atlantico inghiottirono 549 persone, tra cui l’intero quadro di comando del ...continua a leggere "PIÙ DI 500 MIGRANTI ANNEGATI, MOLTI GLI ITALIANI"

Repubblica Lepontina

Il sindaco di Domodossola, il leghista Lucio Pizzi, ha inoltrato il 27 giugno scorso al direttore generale dell’ASL una lettera con la quale ordina di organizzare «diversamente» il servizio di vaccinazione separando i bambini degli immigrati da quelli dei puri ossolani. La motivazione? Perché gli immigrati «sono spesso portatori di malattie contagiose» e perché bisogna «garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie». Come se la tutela degli “altri” non rientrasse nei suoi obblighi di primo cittadino e gli “altri” non fossero nemmeno esseri umani degni di essere famiglia.
Questo è l’ultimo episodio di un accanimento che l’amministrazione domese ha posto in essere contro i migranti considerati veri e propri nemici pubblici. Per esempio, il sindaco si era già reso protagonista di campagne contro i richiedenti asilo spingendosi a chiedere al Prefetto di imporre loro di rientrare nei loro alloggi ...continua a leggere "DOMODOSSOLA, CATTIVISMO MOLESTO"

«Fossalta me la ricordavo ridotta dalle bombe a cumuli di macerie, al punto che neppure i topi ci potevano abitare»

di Marco Travaglini

Così scrisse Ernest Hemingway sul “Daily Star” di Toronto nel luglio del 1922. L’articolo,intitolato “Visita di un reduce al vecchio fronte”, venne pubblicato quattro anni dopo la tragica notte tra l’8 e il 9 luglio del 1918 quando  —  una ventina di giorni prima del suo 19° compleanno  —  venne colpito dalle schegge dell’esplosione di un colpo di un mortaio austriaco a corta gittata.
Il giovane Hemingway, volontario arruolasi durante la prima guerra mondiale come autista d’ambulanza della sezione statunitense della Croce Rossa (era stato escluso dai reparti combattenti a causa di un difetto alla vista), cercò di mettere in salvo i feriti quando fu colpito alla gamba destra da proiettili di mitragliatrice che gli penetrarono nel piede e in una rotula.
Il luogo in cui lo scrittore fu ferito è noto come “Buso Burato”. Lì l’acqua del Piave si dirige verso Fossalta, seguendo una linea di anse disegnate a “elle”. E lì, tra le due ...continua a leggere "IL “FRONTE DEL PIAVE” DI ERNEST HEMINGWAY"

Una “bestia” rossonera da un quintale e mezzo a serbatoio asciutto...

La Gilera 300 Bicilindrica del 1958, tenuta come un gioiello, era di proprietà del Partito. Brunello l’aveva in uso per svolgere la sua attività d’ispettore de “L’Unità” nelle varie edicole del Piemonte nord orientale, della Valle d’Aosta e della Lomellina pavese. Una “bestia” rossonera da un quintale e mezzo a serbatoio asciutto, capace di fare trenta chilometri con un litro e di schiaffargli in faccia il vento marciando a centoventi all’ora. Brunello ne era l’orgoglioso affidatario e l’accudiva prestandole tutte le attenzioni.
Il suo era un lavoro duro, sfiancante. In sella alla Gilera, macinando chilometri su strade polverose e sconnesse, costeggiando campi e risaie, attraversando borgate contadine e paesini minuscoli e sperduti, abbarbicati sui monti. Quando pioveva, e accadeva spesso, la moto e il suo autista si trasformavano in statue di fango ma niente, in nessuna stagione e con qualsiasi tempo, poteva interrompere la ...continua a leggere "LA GILERA DI BRUNELLO… PARDON, DEL PARTITO"

Martedì 12 giugno, la maestra Flavia Cassaro è stata licenziata dall’Ufficio scolastico del Piemonte. Per antifascismo. La memoria va agli anni della prima guerra mondiale, quando furono confinati, incarcerati ed espulsi dalla scuola gli insegnanti pacifisti e internazionalisti. O ancora alle vergogne del ventennio fascista durante il quale maestre e maestri antifascisti furono aggrediti e percossi, umiliati e talvolta uccisi davanti ai loro scolari, perseguitati fin nell’intimità delle loro case, processati dal tribunale speciale e infine privati del lavoro e gettati sul lastrico. O ancora al periodo dello strapotere democristiano e clericale con le sue virulente campagne contro il «culturame» e la repressione contro tutte quelle forme di libertà pedagogica – tutelata dall’art. 33 della Costituzione – e di pensiero per qualsiasi motivo sgradite a preti e a plenipotenziari scudocrociati.
Se possibile, nel licenziamento di Flavia – di per sé una mostruosità giuridica –, c’è qualcosa di ancora più grave: la motivazione non riguarda infatti il suo comportamento sul posto di lavoro, che non è mai stato oggetto di contestazione da parte dei superiori, ma la sua vita di privata cittadina, i suoi comportamenti al di ...continua a leggere "TORINO, LICENZIATA PERCHÉ ANTIFASCISTA"

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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