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CENTRALE BIOMASSE DI RONDISSONE, UN IMPIANTO PERICOLOSO

L’ennesimo rinvio per stancare la giusta e ragionevole opposizione dei cittadini e dei movimenti

Siamo in un momento difficile dove i poteri forti locali e regionali premono per realizzare il business degli impianti delle biomasse ultimo fronte per gli incentivi e della speculazione economica, dopo le discariche e gli inceneritori. Ovviamente questo a scapito e a rischio della salute pubblica, dell’ambiente e del futuro del territorio di Rondissone e dei paesi limitrofi. Non è ammissibile rinviare continuamente scelte che incidono sulla vita dei cittadini e che la ragione e il buon senso non possono più ammettere. L’ipotesi di autorizzare impianti quale quello di Rondissone che ha gravi problemi tecnici e progettuali, pregiudicano la validità degli impianti che correttamente possono essere autorizzati e mettono in difficoltà impianti esistenti che operano seriamente. Invitiamo tutti i cittadini a far sentire la
loro voce, con lettere, petizioni, e iniziative pacifiche e determinate affinché il Sindaco e l’Amministrazione di Rondissone e dei paesi di Verolengo, Torrazza, Mazzè decidono finalmente di essere al fianco dei propri cittadini. Per questo i Comunisti di Proposta Comunista sono con i movimenti e i cittadini, per il futuro.
Nella terza settimana di luglio, il Consiglio Comunale di Rondissone si è riunito per discutere della pesante situazione Ferplant, deliberando la contrarietà ad accettare l’impianto, recependo le giuste proteste dei cittadini e le osservazioni che movimenti e Associazioni fra cui anche Proposta Comunista hanno avanzato in questi mesi. Un passo positivo di cui crediamo la Provincia di Torino e la Conferenza dei Servizi dovrà tenere in debito conto.
Pubblichiamo le osservazioni che Proposta Comunista ha inoltrato alla Conferenza dei servizi lo scorso mese di giugno.

«Oggetto : Conferenza dei Servizi per esamina della terza riproposizione del progetto della ditta FERPLANT di Rondissone (Val292): osservazione dell’Ass. Nazionale Proposta Comunista di cultura e politica.
Premessa: l’Ass. Proposta Comunista ritiene interessante la realizzazione di impianti di fermentazione aerobica e anaerobica dei rifiuti umidi urbani (FORSU) ben consapevoli che tali impianti seguendo le BAT, ( Best Available Practises) non arrecano pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente. Riteniamo che l’impianto in oggetto non risponda a questi requisiti con gravi lacune progettuali irrisolte anche in questa ennesima richiesta di CdS, la terza. Sorge spontanea un’osservazione generale al cittadino comune. Dopo 2 Conferenze dei Servizi dove il proponente non ha risolto le problematiche progettuali, si ritiene utile accordare ancora una verifica al proponente? Se un cittadino chiedesse ad un tecnico di progettare la propria abitazione e il progetto dopo la seconda volta non rispondesse alle giuste richieste del committente e delle norme - legislative, siamo certi che quel cittadino incaricherebbe ancora quel tecnico per il suo progetto? Questo paradosso insiste nella vicenda FERPLANT di Rondissone.
Ubicazione e Logistica
Esprimiamo forti perplessità per la vicinanza delle abitazioni, (5 condomini, circa 60 unità abitative con 133 cittadini) che seppur possono non essere considerate “centro abitato” sono site a meno di 500 mt dell’impianto va considerato nella sua completezza strutturale e non dal suo baricentro. Inoltre la viabilità non risulta assolutamente considerata, insistendo sulla strada della Mandria, particolarmente stretta e non idonea a sostenere un traffico di automezzi pesanti che si recheranno all’impianto. La pericolosità di questa arteria aumenterà enormemente con seri rischi per gli abituali utilizzatori.
Impianto
Riteniamo importante sottolineare il fatto, non solo formale, della titolazione del progetto presentato “Impianto di trattamento FORSU per la produzione di biometano e compost”. Risulta che l’impianto a differenza di quanto enunciato sul titolo prevede il trattamento di rifiuti organici misti e non solo di FORSU, cioè rifiuti di cucina, mentre i rifiuti organici possano contenere anche sostanze potenzialmente tossiche. Nell’impianto verranno trattati anche materiali CER 19 che comprende rifiuti di composizione indefinita. Se si considera che alle 30.000 tonn/anno trattate, si avranno anche 11.000 tonn/anno di CER 03 (rifiuti industria trasformazione del legno, e fabbricazione mobili) con realista ipotesi di materiali contenenti vernici, plastica ect. Si comprende benissimo come realisticamente si potrebbero generare situazioni insostenibili e inaccettabili per il territorio. Risultano insufficienti e inadeguate le soluzioni proposte dal proponente in merito al rischio vero di emissioni di odori molesti dannosi alla collettività di Rondissone e dei pesi limitrofi, Verolengo, Torrazza, Mazzè. Come da “Ubicazione e Logistica” vicinanza abitazione civili, osserviamo con grave preoccupazione per tutti i cittadini come inadeguato sia il previsto sistema di sicurezza in merito al rischio di esplosioni e incendi eventi da evitare, da prevenire in attività di siffatti genere. Infatti sostanzialmente mancante è il parere di massima dei Vigili del Fuoco sul layout definitivo dell’impianto (pag 8 verbale del CdS), mentre gli attacchi anti incendio della zona esterna devono rispondere a UNI45. In tal senso va adeguato l’edificio al coefficiente 1 per la sicurezza al fuoco. Infine è riscontrato un alto rischio di esplosioni e incendi per questo tipo di impianti. Osserviamo l’assenza di un piano di emergenza vero, attuabile e da realizzare celermente per mettere in sicurezza i cittadini di Rondissone e del territorio circostante in caso di incidente. Esprimiamo perplessità per la qualità sia del compost prodotto, sia della materia prima utilizzata. Per avere un compost di buona qualità che possa avere un positivo impatto sul mercato agricolo, si deve partire da un rifiuto di buona qualità che provenga da un bacino dove la raccolta differenziata sia efficace e meno inquinata da altri rifiuti. Incredibile appare il fatto che il proponente non abbia ancora definitivamente chiarito lo stato dell’essere dell’allacciamento alla rete Snam, e il conferimento del bio metano prodotto. Ci troviamo di fronte ad un progetto lacunoso e precario dopo ben due Conferenze dei Servizi.
Riteniamo che l’impianto di trattamento FORSU per la produzione di bio metano e compost della ditta FERPLANT di Rondissone sia estremamente nocivo e pericoloso per la salute dei cittadini di Rondissone e delle popolazioni di Verolengo, Torrazza, Mazzè per tutto il territorio e con un pesante impatto ambientale . Per quanto esposto,
l’Associazione Proposta Comunista
Chiede a codesta Conferenza dei Servizi di negare definitivamente l’autorizzazione alla ditta FERPLANT, per poter dare un futuro di sicurezza, di rispetto e di salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente. Per un futuro dei nostri figli.

Maggiora , addì 26 giugno 2018»

7 agosto 2018

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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