Getta uno schizzo di fango e fuggi. Meglio se in bicicletta. Così si può riassumere la strategia comunicativa di “Striscia”, una delle peggiori armi di distrazione di massa dell’ormai arrugginita corazzata mediatica di Mediaset. Infatti, il «reportage terrificante» di lunedì 17 gennaio sul degrado delle aree industriali dismesse della città di Novara si è risolto, al solito, in uno scoop scandalistico teso ad accrescere la paura e lo schifo che fermentano e gorgogliano nelle “pance” dei telespettatori e ad alimentare strette repressive e domande di vecchie e noiose politiche securitarie. In realtà, le immagini che sono passate sullo schermo non sono certo dissimili né più indigeste di quelle che si potrebbero registrare nelle altre città italiane e da tempo immemorabile. E qui basta andare con la memoria agli anni Settanta, alle stragi dell’eroina che ha maciullato intere generazioni e consentito di accumulare quei capitali che poi le mafie hanno investito nell’economia legale e hanno usato per infettare un sistema politico già ampiamente corrotto. E l’eroina, anche se i media fanno finta di non accorgersene, continua ancora oggi ad ammazzare. D’altra parte, il biscione di Striscia non ha speso una parola sulle cause e sulle radici profonde di questo degrado né sulle pesanti responsabilità politiche e sociali che non possono certo essere caricate sulle spalle di invisibili “pachistani di merda” che si aggirano ...continua a leggere "STRISCIA LA… NOVARA"