Quella dell’operaio di origine senegalese Modu Sow è una vicenda raccapricciante, che ha dell’incredibile. È una vergogna che aggrava il degrado civile di questo Paese e pesa su di un sistema giudiziario che, ancora una volta, ha mostrato non solo la sua incapacità di fare giustizia ma anche il suo volto duramente classista. Modu fu assassinato sul posto di lavoro dieci anni fa e fatto sparire. I padroni della fabbrica, processati, condannati in due appelli, alla fine, furono assolti in via definitiva perché risultò determinante il mancato ritrovamento del corpo della vittima. Ora, i poveri resti di Modu sono riemersi e sono stati precisamente identificati, ma i suoi carnefici, nel frattempo arrestati per reati di stampo mafioso, non potranno più essere chiamati a rispondere di questo orrendo delitto a sfondo razziale. Mohamed Sow, “Modu”, lavorava alla Pulimetal di Paruzzaro, una piccola pulitura dell’Alto novarese, una delle tante micro-aziende che formano il capillare tessuto connettivo del distretto della rubinetteria e del valvolame. È stata proprio la flessibilità di queste piccole officine – dove non c’è sindacato, i controlli degli organi di vigilanza sono inesistenti e la promiscuità con il lavoro nero è evidente – che ha consentito al distretto di attutire i colpi delle crisi recenti, compresa quella pandemica, e di ...continua a leggere "MODU: GLI ASSASSINI IMPUNITI «IN VIA DEFINITIVA»?"