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NON SI PUÒ LAVORARE CON LA MORTE ACCANTO

Nella mattinata di ieri un operaio edile di 62 anni è caduto da un ponteggio dall’altezza di cinque-sei metri ed è ricoverato in gravi condizioni. Stava lavorando alla ristrutturazione dell’Istituto tecnico industriale “Giacomo Fauser” di Novara. Si tratta di un altro incidente, un appuntamento col pericolo, se non con la morte, diventato ormai amaro pane quotidiano per i lavoratori, ma si tratta anche di un incidente che svela il punto in cui è giunto l’imbarbarimento e l’attuale degrado dei rapporti di lavoro. In primo luogo, la disgrazia è avvenuta nel settore dell’edilizia, uno dei più rischiosi ma anche uno di quelli maggiormente interessati dallo sfruttamento e dal lavoro nero e irregolare (proprio oggi, un’ispezione dei carabinieri ha portato a denunce in sette cantieri del Verbano, maglia nera in Italia per le morti sul lavoro). In secondo luogo, un uomo di 62 anni, al termine di una vita lavorativa usurante, dovrebbe avere l’umano diritto di godere di una meritata pensione o almeno di non essere sottoposto a mansioni così faticose e rischiose. In terzo luogo, l’infortunio si è verificato presso un ente dello stato dove il riguardo per la persona e il rispetto delle normative dovrebbero essere tali da impedire simili eventi. Viene annunciata proprio per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, che versano in condizioni miserevoli per l’incuria e la negligenza delle diverse amministrazioni, una pioggia di denaro. Per il solo Omar è prevista una spesa di tre milioni e 300 mila euro e qualcuno già inneggia al 2023 come «l’anno dei cantieri». Ci chiediamo: «e la sicurezza degli operai che vi lavoreranno?» Le destre hanno costruito parte del loro consenso sulle tematiche securitarie contrapponendo le paure generate dalla crisi e dal degrado della società alla vera sicurezza: quella di lavorare senza essere sfruttati e senza dover morire, quella di essere curati, assistiti in caso di bisogno, di godere del diritto allo studio, di avere un salario o una pensione dignitosi, di poter partecipare e contare nelle decisioni, insomma la sicurezza sociale. Hanno riempito le galere di piccoli spacciatori e i cimiteri di morti sul lavoro.

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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