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FALLITO IL IX SUMMIT DI LOS ANGELES

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Dalla Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana: «È terminato con un fallimento politico il IX Summit delle Americhe, organizzato dagli Stati Uniti a Los Angeles con la proibizione ad intervenire per Cuba, Venezuela e Nicaragua. Nove Paesi non hanno inviato né il presidente, né il primo ministro. Altri, come l'Argentina, il Cile, Dominica, ed il Belize pur essendo presenti hanno manifestato direttamente a Biden il loro disaccordo. Il primo ministro del Belize e attuale presidente della Caricom (Comunità dei Caraibi), John Briceño, ha definito "incomprensibile e imperdonabile" la decisione di Washington di non invitare Venezuela, Cuba e Nicaragua al IX Vertice delle Americhe. Nel suo discorso davanti al presidente degli Stati Uniti, Briceño ha assicurato che "il vertice appartiene a tutti i paesi delle Americhe. È incomprensibile isolare quei paesi che hanno fornito una forte leadership e hanno contribuito in questo emisfero su questioni critiche dei nostri tempi. Cuba ha fornito una cooperazione costante nel campo della salute a due terzi dei paesi di questo continente, compreso il Belize. Il blocco illegale contro Cuba è un affronto contro l'umanità. È giunto il momento, signor Presidente, di revocare il blocco", ha aggiunto rivolgendosi a Biden, che si trovava a pochi metri di distanza. Quanto al Venezuela, il primo ministro del Belize ha affermato che quel Paese "ha fatto molto per la sicurezza energetica nella regione dei Caraibi e la sua assenza dal vertice è quindi imperdonabile. Il Vertice delle Americhe avrebbe dovuto essere inclusivo. È la geografia e non la politica che definisce l'America", ha affermato nel suo duro discorso.

Da parte sua il presidente argentino Fernandez, presidente pro tempore della CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici) ha dichiarato mentre guardava il presidente USA Biden: "Essere il Paese organizzatore di un summit internazionale non autorizza ad imporre il diritto di ammissione o di esclusione dei paesi membri del continente. Il silenzio degli assenti ci interpella. Auspico un'America Latina unita e senza esclusioni, il pensiero unico non può essere imposto in un mondo che esige armonia sinfonica di fronte ai drammi comuni". Allo stesso modo, il presidente argentino ha invitato direttamente il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a partecipare alla prossima riunione plenaria della Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi (CELAC) e ha espresso il sogno di "un'America fraternamente unita", dove i paesi concordano sul fatto che gli abitanti del continente hanno diritto a pane, terra, alloggio e lavoro dignitoso. Il capo di Stato argentino ha anche fatto riferimento alle misure coercitive di Washington, denunciando che Cuba subisce un blocco economico e commerciale da oltre sei decenni e il Venezuela ne sopporta un altro, mentre una pandemia devasta l'umanità trascina con sé milioni di vite. "Con misure di questo tipo, l'obiettivo è condizionare i governi, ma in realtà solo i popoli vengono danneggiati", ha sottolineato Fernández. Fernández ha denunciato che l'Organizzazione degli Stati Americani (OEA/OSA) è stata usata come gendarme che ha facilitato un colpo di stato in Bolivia e ha lanciato un appello urgente per ricostruire questa istituzione che è stata progettata in vista dell'integrazione. "L'OEA, se vuole essere rispettata e tornare ad essere la piattaforma politica regionale per la quale è stata creata, deve essere ristrutturata, rimuovendo immediatamente coloro che la gestiscono", ha affermato Fernández facendo riferimento ad Almagro. In un'altra parte del suo intervento, ha sottolineato l'intervento dell'amministrazione statunitense presieduta da Donald Trump davanti al Fondo Monetario Internazionale (FMI) per "facilitare un indebitamento insostenibile per favorire un governo argentino in declino [amministrazione di Mauricio Macri]". Con questo provvedimento, secondo Fernández, l'ex presidente degli Stati Uniti cercava di impedire la vittoria elettorale del Frente de Todos alle elezioni argentine e ora, di conseguenza, l'intero popolo argentino sta pagando il prezzo del debito di 44 miliardi di dollari che pesa sul Paese.

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https://www.hispantv.com/.../anfitrion-derecho-admision...»

 

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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