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NO VAX E NO PASS NOVARA: L’ULTIMA TOPPATA

Nel consueto raduno settimanale, sabato scorso, è ricomparsa a Novara la promotrice dello squallido corteo del 30 ottobre scorso durante il quale una trentina di No vax-No pass si erano frammischiati con una pettorina che simulava la divisa dei campi di sterminio. Per quanto sia importante sottolineare che il problema non è personale, tuttavia è impossibile non ritornare su alcune rumorose affermazioni che la leader del movimento ha pubblicamente esternato in piazza Gramsci. La pausa di riflessione, infatti, non pare sia stata buona consigliera e, dalle parole pronunciate dalla leader del movimento in piazza Gramsci, non traspare nessuna consapevolezza della portata dello sconsiderato gesto di due settimane fa. Riferiscono le cronache che parole di fuoco sono state urlate contro giornali e giornalisti. Per una volta, ci permettiamo di dissentire. No vax e No pass hanno avuto una platea mediatica assolutamente spropositata e uno spazio del tutto ingiustificato che ha contribuito non poco alla visibilità del loro “movimento” e alla diffusione di alcuni dei loro più deliranti teoremi. Poi, che i media parlino bene o male di loro, poco o nulla importa. Intanto, l’effetto, l’unico effetto che conta, è raggiunto.

Ancora, leggiamo, fra i tanti spropositi, che la signora, in un iperbolico trabocco di vittimismo, ha detto di essere stata trattata come «a piazzale Loreto». Piazzale Loreto? Quando? Il 10 agosto 1944, quando la ferocia beluina dei fascisti mutini stroncò la vita dei partigiani Gian Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Tullio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Angelo Poletti, Salvatore Principato, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo e Vitale Vertemati? Oppure a piazzale Loreto il 28 aprile 1945? Forse, è bene che la signora si prenda un’altra pausa di riflessione, magari per studiare un po’ la storia e meditare sul valore aureo del silenzio quando non si ha altro da dire che fregnacce.  Magari, potrà evitare in futuro di paragonarsi ad Antonio Gramsci… «anche lui un perseguitato»!

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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