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VOGHERA : DOVE LA LEGA SPARA DAVVERO

Massimo Adriatici assessore legaiolo alla sicurezza del Comune di Voghera viaggia abitualmente con la pistola in tasca, spara e uccide Youns El Boussettaoui. E’ il 20 luglio 2021. Una analisi, per riflettere

A metà strada da Milano e Genova, tra il Po e l’Appennino, Voghera la ex città operaia, terra di Resistenza, del PCI e della sinistra, è diventata in venti anni feudo della destra, dell’emarginazione, della solitudine e non solo. Il lavoro precario, sottopagato e sotto ricatto, la penetrazione nella società della malavita, ‘ndrangheta, il dilagante gioco d’azzardo con le slot machine, insicurezza, emarginazione e politici indagati hanno trasformato Voghera in una terra di paure e di solitudine sociale. Voghera ebbe nel dopoguerra una conduzione comunista per giungere fino agli anni duemila con amministrazioni di centro sinistra. Nel 1999 l’ultima giunta di centro sinistra per affrontare il degrado e l’emarginazione di una trentina di sinti vogheresi e dei primi stranieri senza tetto, decise di approntare un centro attrezzato di accoglienza all’incirca nell’area dove è stato ucciso Youns El Boussettaoui dall’assessore pistolero Adriatici. La reazione della destra fu virulenta. Raccolse le firme per un referendum contro i sinti e gli stranieri e lo stravinse innescando paura, odio verso il diverso, lo straniero, “che ruba il lavoro ai nostri”. Un lavoro che è andato man mano scomparendo, deindustrializzazione, delocalizzazioni, chiusure di negozi al centro, vetrine vuote con foto storiche hanno ridotto Voghera a fanalino di coda della Regione Lombardia. Non c’è più buona occupazione lamentano i sindacati. Manodopera sottopagata, precaria e ricattata, piaga dilagante in tutta Italia, tra appalti e sub appalti nella logistica e nei centri commerciali alla periferia della città. Un centro storico svuotato con una forte denatalità. La popolazione non decresce esclusivamente grazie agli stranieri. Stranieri che sono il 14% dei residenti, Milano è il 20% e la media nazionale Istat è del 8,5%.  Un territorio l’Oltrepò pavese con il più alto numero di richieste di reddito di cittadinanza. In questo quadro di crisi, di mutazione sociale e antropologica, tra emarginazione e disagio, aggravato dalla pandemia, che ha risucchiato anche tanti cittadini italiani, è colpevole l’assenza della sinistra o centro sinistra o qualsiasi forza di opposizione. Di un nuovo blocco sociale e culturale fra le classi sfruttate realtà di un mondo del lavoro e della società, sempre più parcellizzato e diviso. E la destra negli anni riscrive anche la storia collocando una targa in ricordo dell’uccisione di sei fascisti presso il castello visconteo, luogo di tortura e di prigione per i partigiani vogheresi. Quella targa è ancora lì. In questo nulla a sinistra, in mancanza di presidi democratici e di legalità si sono inseriti aspetti inquietanti nel tessuto sociale della città e del territorio. In primis ‘ndrangheta che nel 2016 è venuta allo scoperto, come era già avvenuto nella vicina Pavia alcuni anni prima. La DDA di Reggio Calabria in trasferta a Voghera arresta 8 persone. Un pentito recentemente conferma la penetrazione della cosca nell’edilizia, nello spaccio di droga, nel traffico di armi. Poi il gioco d’azzardo. E qui si devono ricordare le gravi responsabilità della così detta sinistra nell’aver “legalizzato” e consentito “lo sviluppo” del gioco d’azzardo, divenuto una dipendenza per milioni di persone. Voghera è stata definita “la città del gioco d’azzardo” superando Pavia, la “Las Vegas d’Italia”. Una slot machine ogni 98 abitanti. Si calcola che nel 2016 siano finiti nelle slot machine circa 80 milioni di euro, 20 milioni in più del bilancio comunale di Voghera. Nel 2015 divenne sindaco per una manciata di voti Barbieri, centro destra ovviamente, in elezioni talmente contestate che portarono al commissariamento del Comune. A perderle fu un altro candidato di destra, Aurelio Torriani ora assessore al bilancio. Alla fine a destra ci si accorda sempre per una poltrona. Ma che le elezioni comunali a Voghera, e chissà le politiche, godano di poca affidabilità democratica lo conferma l’attuale l’assessore al commercio, la legaiola Franca Miracca, indagata per corruzione elettorale. Questi sono alcuni aspetti della situazione di Voghera dove un assessore legaiolo viaggia per la città con la pistola con il colpo in canna, e ammazza un essere umano. Ci rimane solo sperare giustizia dalla Magistratura. A Voghera, come in Italia, a sinistra nulla si muove e tutto tace. Poi tutto passa. Quando si dimentica, si rimuove anche il problema, cosa che succede ormai troppo spesso a tutta la sinistra o presunta tale. Invece con tutta la sua drammaticità i problemi rimangono in attesa di soluzioni e prospettive inesistenti da parte della pseudo sinistra italiana.

Alfredo Perazza

 

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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