La giornata più nera, fascista, della storia americana
Che l’epilogo della presidenza Trump avrebbe potuto essere qualcosa di clamoroso e di anti democratico, lo avevamo predetto in molti, dopo quattro anni di violenza, fascismo, razzismo e nazismo vero e proprio. Si è inventato il termine trumpismo, mentre già la storia ci ha consegnato la giusta definizione di tale un fenomeno: fascismo. Non certo il fascismo del ventennio, né il nazismo tedesco. Siamo nel XXI secolo. La cultura, la prassi, la politica e il metodo di gestire il potere è quello fascista, fatto di disuguaglianze sempre maggiori, violenze, discriminazione e razzismo, di uccisioni di cittadini inermi tollerate e giustificate dal potere dell’amministrazione Trump. Riflessione: questi elementi di fascismo sono insiti, connaturali con il sistema capitalista, con l’imperialismo americano. È bastato trovare il trump di turno per farlo emergere, esplodere, legittimarlo, facendo leva su problemi reali esistenti, ma richiamando gli istinti più bestiali dell’uomo: odio, razzismo, violenza e lotta verso le classi sociali subalterne, lavoratori, emigranti, donne neri, o espressione di altre culture.
Questo può succedere anche da noi, dove di trumpisti ne abbiamo a iosa, gli originali naturalmente a destra, ma fotocopie anche altrove nel panorama politico italiano. In America, il sistema economico finanziario, temendo i timidi segnali di miglioramento sociale, in tutte le epoche, ha sempre reagito sostenendo il peggio possibile, dai guerrafondai bush padre e figlio a trump. Annotazione: in questi anni, si è aggiunto, aggravando ancora di più la realtà, l’uso volontariamente spregiudicato dei social media, della rete, del web. Uso violento, incontrollato, senza freni, fatto di falsità, notizie inventante, mistificazione della realtà, di realtà virtuale, di ignoranza elevata a virtù, a “sapienza”. Il bombardamento di falsità diviene in breve “verità” virtuale in rete, senza possibilità di contraddittorio e di verifica. Un mezzo per avere consenso non con la classica propaganda, ma attraverso informazioni false finalizzate a delegittimare la ricerca della verità e a colpire gli avversari. È fascismo questo, personificato dall’amministrazione trumpiana. Nella società americana, mai nessuno ha cercato di contrastare con decisione questa cultura e i gruppi che la propinano, perché la classe politica è comunque, chi più o chi meno, condizionata dal sistema economico e finanziario che contiene quella parte di società americana. Solo negli ultimi anni, a livello politico nazionale hanno trovato spazio di discussione le proposte e le idee “riformiste, “socialiste all’americana” di Bernie Sanders. Non a caso la campagna elettorale di trump si è basata sul pericolo “rosso”, “dei comunisti, del socialismo”. Sui gruppi della destra fascista, razzista e nazista trump ha fatto leva durante la campagna elettorale e per l’assalto al Parlamento. Cosa aspetterà ora al popolo americano, alle lavoratrici ai lavoratori vittime doppie del trumpismo e del covid19 con circa 300 mila morti e milioni di contagiati? Attenderemo. Una vera democrazia, ai poteri forti che hanno sostenuto il fenomeno trumpiano che ha minato profondamente una nazione aumentando le fratture e le divisioni sociali, risponde con un chiaro e deciso repulisti, con processi veri e celeri, con l’epurazione di tutti coloro che hanno scritto la peggior nera fascista pagina di storia degli Usa e per primo chi l’ha voluta, trump.
11 gennaio 2021 alfredo perazza