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LA RIBELLIONE DI ROSA PARKS

di Marco Travaglini

A Montgomery, capitale dell’Alabama, erano le sei del pomeriggio del 1° dicembre del 1955 quando Rosa Parks, una sarta afroamericana di 42 anni, prese posto sull’autobus giallo e verde della Cleveland Avenue per rincasare dopo una giornata di lavoro. Un gesto normale, quotidiano, quasi banale se non fosse che, a causa delle assurde leggi segregazioniste dell’America degli anni '50, la donna si sedette dalla parte sbagliata del mezzo, quella riservata ai “bianchi”. A quelli dalla carnagione scura come la sua spettavano solo pochi posti in coda. Ma quel giorno d’inizio dicembre di oltre sessant’anni fa, quei posti erano tutti occupati e la donna non se la sentiva di affrontare un viaggio in piedi. Oltretutto, come segretaria della locale sezione del NAACP (l’associazione nazionale per la promozione delle persone di colore) trovava queste regole del tutto sbagliate e non ammissibili. Così, sfidando le leggi e le convenzioni sociali dell’epoca, prese posto nella fila di mezzo. Dopo alcune fermate, l’autobus era tutto occupato e alcuni bianchi rimasero in piedi. Fu a quel punto che Rosa Parks si vide intimare dall’autista l’ordine di alzarsi e cedere il posto a questi ultimi. La donna si rifiutò e tenne una posizione ferma fino all’arrivo della polizia che l'arrestò per condotta impropria e violazione delle leggi di segregazione razziale della città. Il gesto di Rosa innescò un moto di sdegno e indignazione nelle comunità afroamericane che promossero un boicottaggio dei mezzi pubblici che si protrasse per 381 giorni. A guidare la protesta c’era il pastore protestante Martin Luther King che individuò nell’atto di ribellione della Parks la molla che diede vita al movimento dei diritti civili americani. L’anno seguente arrivò la prima importante vittoria: la Corte Suprema stabilì l’incostituzionalità delle discriminazioni razziali sugli autobus. Altre ne seguirono, come l’approvazione del Civil Rights Act del 1964. Il gesto coraggioso di Rosa Parks, diventata una figura-simbolo del movimento dei diritti civili, venne premiato nel 1999 con la Medaglia d’oro del Congresso. Nella sua biografia, prima di morire nel 2005, scrisse: «Molti dissero che quel giorno non mi alzai perché ero stanca. Ma non è vero. Ero invece stanca di cedere». La sua storia ispirò,tra gli altri, il film La lunga strada verso casa (1990) con WhoopiGoldberg.

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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