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F-35, PER ADESSO “VOLANO” SOLO I COSTI

Governi e Aeronautica militare: come vengono distrutti i soldi dei cittadini, finiti in un buco nero immenso, infinito senza eguali nel cosmo. Con orgoglio (sic!) l’Aeronautica militare italiana ha annunciato pochi giorni fa l’operatività del primo F-35 tricolore, un caccia bombardiere pagato lo sproposito di 150 milioni euro. Ne siamo proprio certi? Vi è un piccolo particolare taciuto da tutti. Gli stessi USA, nel consegnare il primo velivolo, così come è, “vola e basta e niente altro”, hanno glissato sul problema che vale anche per i primi dieci aerei, prima serie, e per i due in arrivo. I problemi tecnici e di programmazione dell’aereo, di questo inutile vergognoso spreco di denaro pubblico, e di business solo per gli americani proprietari del progetto F-35, li confermano il vice ammiraglio Matheus Winter responsabile dell’operazione. In un’audizione al Congresso USA del mese scorso, egli afferma che, per rendere operativi i 360 F-35, servirà la «modica cifra aggiuntiva di 16 miliardi di dollari». Necessari per pagare la cosiddetta fase C2D2 (cioè lo sviluppo e la fornitura di capacità continuativa) che consiste nell’aggiornamento dei software da installare sugli aerei ogni sei mesi per i prossimi sette anni per correggere gli errori e colmare le mancanze di programmazione così da rendere operativo il sistema “Black 4” da installare poi in serie sui futuri modelli. Il Pentagono prevede ulteriori ritardi, rallentamenti e il lievitare all’infinito dei costi. Dalle poche notizie finora diffuse, nel silenzio della stampa, emerge che per far funzionare i dodici F-35 tricolore acquistati, «servirebbero altri ulteriori 40 milioni di euro cadauno, quindi complessivamente circa MEZZO MILIARDO di euro». Ma non è tutto. Infatti, da fonti americane e precisamente dal direttore dei test operativi Robert Behler, si denuncia che esistono ancora importanti problemi quali il nevralgico sistema di supporto operativo Alis, ancora non funzionante, così come il sistema di puntamento ottico del casco del pilota e il sistema di lancio bombe e missili aria-aria. Pare anche che la mitragliatrice di bordo spari “storto” facendo impennare l’aereo, mentre il respiratore del casco del pilota causi ipossia. E ancora, gli pneumatici in versione portaerei dopo solo 10 appontaggi sarebbero da gettare. Abbiamo voluto informare sui guasti del fallimentare progetto F-35 made in USA, utilizzando le stesse fonti americane per dimostrare quanto intollerabile e grave sia stato ed è l’atteggiamento dei governi italiani supini agli ordini Usa e alle lobbie militariste. Emerge chiaramente solo il business degli Usa per questo affare, rifilando dei catorci di aerei in cui non credono neppure più loro. La Germania continua a rifiutare l’acquisto di F-35 scatenando le ire di Trump, mentre la stessa fedele Gran Bretagna medita di acquistarne un numero inferiore al previsto. Rimane ferma decisa e intransigente l’opposizione nostra e di tutti i comunisti, del movimento NO F-35, mentre deve riprendere la lotta e l’impegno per far recedere e cancellare l’acquisto degli altri caccia bombardieri, macchine da guerra d’offesa, e avviare una possibile e utile riconversione civile del settore. Nel silenzio vergognoso della stampa e dell’informazione, si gettano milioni di euro in armi e guerre, ossequiosi agli interessi delle caste militari. Appena fuori dal nostro cortile di casa uomini e donne muoiono nella peggiore indifferenza del mondo occidentale che pensa di affrontare il conflitto mondiale della sopravvivenza del genere umano con la guerra e le armi. Quel conflitto inevitabilmente giungerà nel nostro cortile di casa perché il sistema capitalistico basato sull’ingiustizia e lo sfruttamento degli esseri umani, non riuscirà a fermare il diritto ad una vita dignitosa di miliardi di donne e uomini.

Pubblicazione non periodica a cura di ass. culturale Proposta Comunista - Maggiora (NO) - CF e PIVA 91017170035
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